Scegliere il miglior spallaccio per la propria videoreflex o mirrorless non è un’impresa facile, e devo dire che ho avuto qualche difficoltà anche io a trovare quello che facesse al caso mio: le macchine fotografiche con funzioni video non sono certo nate per girare agevolmente in movimento, e gli spallacci possono aiutare ma spesso non sono risolutivi. Meglio metterci un po’ di tempo e provarne qualcuno in negozio, se possibile, per non fare acquisti sbagliati. Sgombriamo però il campo dagli equivoci: non sempre bisogna spendere un sacco di soldi per avere una soluzione che ci permetta di stabilizzare la nostra reflex. Esistono infatti anche spallacci economici che possono funzionare bene, almeno per cominciare. Ecco qualche considerazione sulle cose da tenere d’occhio per scegliere un buono spallaccio per videoreflex (più sotto vi parlo dello spallaccio che uso io):
-la qualità costruttiva: è importante che le parti in movimento non siano completamente in plastica, per evitare che si rompano dopo un paio di giorni d’uso. Gli spallacci economici spesso vengono prodotti risparmiando sui materiali, e si sa… chi più spende meno spende!
-il peso: non parlo solo del peso della struttura, che dovrete portare sulla spalla a volte per parecchie ore, ma anche del modo in cui è bilanciata quando vi è montata sopra la fotocamera. Se possibile, provate lo spallaccio che avete scelto con la macchina e l’obiettivo che usate di più. Il punto su cui cade il peso della reflex si può spostare, ma è meglio capire prima dell’acquisto fino a che punto si possono fare regolazioni. Considerate anche il tipo di macchina che state usando: se volete uno spallaccio per 5D, forse sarà diverso da uno per una macchina mirrorless…
-il punto di appoggio: esistono spallacci che usano diverse parti del corpo per l’appoggio. Ci sono microspallacci che poggiano solo sul petto (secondo me non funzionano molto bene) e quindi fanno grande affidamento sulle braccia per la stabilità. Questo comporta un maggiore affaticamento dei muscoli degli avambracci, e alla lunga un tremolio incontrollabile. Sono meglio utilizzabili quando il peso in gioco non è molto. Ci sono poi gli spallacci classici, quelli che poggiano su una delle due spalle, e per attrezzature un po’ corpose sono la soluzione migliore: quando si devono usare monitor, macchina professionale e obiettivi luminosi, meglio affidarsi a uno spallaccio “classico”
-la modularità: esistono spallacci che hanno una serie infinita di accessori, e spesso, manco a dirlo, sono i più costosi. La spesa iniziale potrà essere maggiore, ma quando avrete bisogno di aggiungere un componente saprete dove trovarlo, e manterrà la massima compatibilità con il sistema che già avete a disposizione
-le alternative: ma siete proprio sicuri che vi serva uno spallaccio? Considerate bene cosa dovete fare con la vostra videoreflex. Se le riprese sono studiate a tavolino, come può capitare per un cortometraggio, lo spallaccio potrebbe non essere del tutto indispensabile. Se avete un buon cavalletto e un po’ di fantasia, e siete a corto di fondi, ne potete fare a meno, o almeno arrangiarvi finchè non sarete diventati registi da produzioni holliwoodiane!
Uno spallaccio per cominciare
Se il vostro budget non è eccessivo non potrete orientarvi sugli spallacci migliori per videoreflex, che possono costare molte centinaia di euro. Vi consiglio quindi di cominciare con uno spallaccio che vi permetta di prendere confidenza con questo tipo di attrezzatura e che però rispetti le caratteristiche di cui si parlava sopra: io ho scelto questo spallaccio della Neewer, un marchio cinese specializzato nella realizzazione di attrezzatura di supporto per videoreflex. Non fatevi spaventare dalla provenienza: l’efficacia è buona, così come la resistenza, e potete constatarlo anche nel caso delle recensioni a questo spallaccio.
Inoltre il prezzo è più che abbordabile e potrete cominciare a farvi le ossa con uno spallaccio di buona qualità che non vi svuoterà il portafogli, nemmeno se, come vi suggerisco, deciderete di comprarlo assieme a un un contrappeso come questo, molto utile se usate obiettivi pesanti che potrebbero sbilanciare il peso in avanti ed obbligarvi a fare molta forza sugli avambracci per tenere lo spallaccio in equilibrio.
Come stabilizzare un video
Gli spallacci sono solo uno dei vari sistemi disponibili per permettere una migliore stabilizzazione dei video. Oltre agli ausili software un buon operatore (ma anche un appassionato) deve conoscere gli strumenti principali per stabilizzare la propria videoreflex o videocamera.
Ecco perchè abbiamo scritto un pezzo che si chiama proprio Come stabilizzare un video.