I filtri ND per il video e il bokeh

I filtri ND (neutral density) sono filtri essenziali per chi fa video, e conoscendoli meglio capiremo perchè ha senso, in alcuni casi, usarli per diminuire la quantità di luce che arriva al sensore della nostra videoreflex.
In questo post parliamo dei diversi tipi di filtri ND, di quali filtri ND non sono adatti al video, e anche dei marchi migliori e dei più economici per iniziare.

Se sapete già tutto sull’argomento andate sotto per scoprire quali filtri ND comprare.
Ecco un breve sommario dell’articolo:


 

Perchè usare filtri ND nel video

Non sembra per niente un concetto intuitivo, quello dell’uso dei filtri ND: perchè dovremmo voler fare in modo che la nostra macchina, magari equipaggiata con un obiettivo molto luminoso che ci è costato parecchi soldi, non catturi parte della luce disponibile?
In realtà è piuttosto semplice capire che in alcune situazioni le riprese richiedono filtri ND per mantenere le caratteristiche dell’immagine che abbiamo in testa e vogliamo trasferire sul sensore.

Pensiamo ai settaggi base della nostra videoreflex:

  • la sensibilità ISO: tutte le fotocamere hanno limitazioni da questo punto di vista. Ogni fotocamera funziona al meglio a una specifica sensibilità, e questo significa che, dove possibile, dovremo sceglierla per evitare di avere artefatti del sensore e una grana poco piacevole
  • la velocità dell’otturatore: questo è un fattore molto limitante nella ripresa video. Quando effettuiamo riprese ad un certo framerate (24 o 25fps, frame al secondo) è buona norma che l’otturatore scatti al doppio del reciproco del framerate. Ovvero: se decidiamo di registrare a 25fps conviene settare la velocità a 1/50s o giù di lì.
    In caso contrario avremo dei problemi nella resa dell’immagine, con fotogrammi che si fondono l’uno nell’altro dando un effettaccio impastato se usiamo un tempo troppo basso o una sensazione di scattosità tipica dei filmati amatoriali o delle immagini televisive di bassa qualità con tempo di otturazione più alto del cinquantesimo di secondo
  • il diaframma: se abbiamo scelto di ottenere un bello sfocato, ottimo per dare un effetto cinematografico alle nostre riprese, vorremo usare un diaframma molto aperto. f/1.4 o f/2, ad esempio.

Immaginiamo ora di trovarci in una condizione molto specifica: siamo all’aperto in una giornata di sole, magari nel primo pomeriggio. La luce sarà molta, e ci permetterà di tenere bassi gli ISO avendo così la certezza di far esprimere il nostro sensore al meglio delle sue possibilità.
Ma che succede con gli altri due parametri?
Il tempo di otturazione è quello, non si scappa: non possiamo impostare una velocità del diaframma elevata perchè incorreremmo in qualche problema di scattosità delle immagini, e in generale in una percezione di minore qualità della ripresa.
E il diaframma?  Vogliamo che sia aperto, ma se lo apriamo troppo a parità di altre condizioni (ISO bassi, 1/50s) avremo un’immagine sovraesposta, e in alcuni casi completamente bianca.

È qui che entrano in gioco i filtri Neutral Density.

 

L’effetto dei filtri ND nelle riprese video

I filtri ND non sono altro che delle specie di occhiali da sole (passateci il termine) per il nostro obiettivo: li si mette davanti al vetro e questo consente di far arrivare meno luce al sensore.
Nel caso precedente ci eravamo trovati davanti a un dilemma tra l’avere un’immagine sovraesposta, al limite bianca, e il rinunciare alle qualità di un obiettivo luminoso.
I filtri di cui parliamo in questo articolo lo risolvono, perchè permettono di ridurre di uno o più stop (unità di misura usati in fotografia e video per indicare la quantità di illuminazione) la luce che arriva al sensore della fotocamera o della videocamera. Un filtro ND8, ad esempio, riduce di 3 stop la luce che arriva al sensore.
Abbiamo recuperato da questo forum un’ottima tabella esplicativa che riprende tutte le sigle delle principali compagnie produttrici di filtri:

filtri ND

Una tabella che riprende le sigle dei principali filtri ND e i loro effetti (sì, ai produttori piace confondere le acque)

Ridurre di 3 stop la luce che arriva al sensore può fare un’enorme differenza, e permetterci di usare aperture di diaframma molto più ampie che se non avessimo un filtro ND davanti alla lente.

 

I vari tipi di filtri ND

Esistono varie tipologie di filtri ND, e ciascuna di queste è indicata per differenti esigenze.

I filtri ND variabili
Filtro ND variabile
A prima vista questo tipo di filtro potrebbe essere visto come la soluzione perfetta per qualsiasi filmmaker: è rotondo e si attacca sul nostro obiettivo, e in più è variabile, quindi ci permette di modificare la quantità di luce che blocca, semplicemente facendo ruotare uno dei due vetri che lo compongono in opposizione all’altro. C’è però un problema: per ottenere la variabilità, questi tipi di filtri sono composti da vetri polarizzati che hanno effetti ben precisi sui riflessi prodotti su oggetti lucidi dalla luce. Modificando la “potenza” del filtro ci troveremo così ad avere a che fare con qualità di luce molto diverse tra loro, e con una certa difformità nelle riprese molto difficile da eliminare in postproduzione.
Sono quindi in generale filtri da usare con attenzione nel caso di riprese video.

 

Filtri ND tondi o quadrati

filtri ND quadrati

Quelli che vedete nell’immagine a fianco sono filtri quadrati ND, ma ci sono anche filtri rotondi. Quali scegliere per riprese video? Il nostro suggerimento è di preferire sempre i filtri quadrati, soprattutto per una questione di praticità: un filtro ND quadrato sarà utilizzabile con tutti gli obiettivi del vostro corredo, e a parità di ampiezza e di qualità sarà più economico di un filtro a ghiera rotondo. Inoltre potete montare i filtri quadrati semplicemente infilandoli nel vostro matte box (ecco cosa è un matte box).

 

Filtri ND graduati

MG_27163

Un’immagine vale più di molte parole, e quella sopra mostra gli effetti di un filtro ND graduato su un paesaggio. Questi filtri applicano un blocco della luce solo su una parte dell’immagine: nel nostro caso la spiaggia e il mare non sono affetti, mentre il cielo è scurito. I filtri graduati possono essere scelti sulla base dell’intensità della differenza di luminosità applicata, e sono efficaci in casi particolari in cui riprendendo in esterna si ha una suddivisione piuttosto netta nella luminosità di diverse zone dell’immagine. Ad esempio quando si sta riprendendo una scena divisa in due tra terra e cielo.

 

Un effetto indesiderato dei filtri ND variabili

Come detto sopra, i filtri a densità neutra variabili (ovvero che cambiano la quantità di luce che lasciano passare e quindi evitano di dover comprare molti filtri ND diversi) sono interessanti.
Ma possono presentare alcuni difetti.
filtro-nd-variabile-effetto-x

Questa foto presa da Digital Photography Live mostra l’effetto a X prodotto da un filtro ND usato molto chiuso, ovvero stoppando molta luce, con un grandangolo. È tra l’altro un filtro Tiffen di ottima qualità.
Un problema del genere, anche se meno evidente, è mostrato anche in questo thread su dpreview.
Usare filtri del genere per abbassare l’esposizione di 8 stop non è proprio una situazione comune per il video – si usano intensità del genere per allungare moltissimo i tempi di esposizione in fotografia, ottenendo così l’effetto acqua setosa – ma è bene tener conto del fatto che potrebbe presentarsi.

 

Quali marche di filtri ND comprare

Mai come in questo caso non conviene risparmiare troppo: mettere un filtro ND davanti a un buon obiettivo significa in ogni caso ridurne la qualità ottica, ed è importante evitare di farlo troppo, oltre ad inserire delle dominanti di colore indesiderate. Potete vedere un esempio di questo concetto nel video qui sotto:

Vi consigliamo quindi di prendere dei filtri ND di buona qualità.
La marca che suggeriamo se avete parecchi soldi da spendere è la Tiffen: potete scegliere questo filtro Tiffen 77VND se volete avere il “pacchetto completo” in un filtro solo. Altra opzione ragionevole in fatto di filtri ND variabili è quella offerta da Marumi, mentre se siete a corto di soldi potete ripiegare su questo filtro Polaroid, probabilmente l’unica soluzione economica che abbia una qualità sufficiente (ma non aspettatevi miracoli).

Se volete andare su un kit potete provare questo pacchetto di Hoya, utile per fare i primi esperimenti, specie se volete montare i filtri direttamente sulla lente. Esistono adattatori per montare gli stessi filtri su obiettivi di diametro diverso, quindi ricordatevi di scegliere una dimensione grande!
Nel video qui sopra i filtri suggeriti sono quelli della serie Pro Indie di Tiffen, disponibili da B&H.

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