Il false color? Non è un trucchetto anni ’80 nè un modo per rovinare irrimediabilmente i vostri video. Scopriamo a cosa serve questa modalità di visualizzazione, e come usarla per migliorare l’esposizione delle riprese.
Quello che vedete sopra è un monitor di SmallHD, e abbiamo inserito questa immagine perchè recentemente abbiamo parlato dello SmallHD Focus, un monitor esterno che ci sentiamo di consigliarvi e che vi permette di usare la modalità false color.
Come si può vedere dalla foto un monitor con modalità false color fa una cosa piuttosto semplice alle nostre immagini: le trasforma colorandole con toni diversi che corrispondono a diverse intensità luminose.
La scala IRE
La scala IRE è quella che viene usata per calcolare l’output del false color. Inventata dai tecnici dell’Institute of Radio Engineers (che esiste, non è uno scherzo!) è una scala relativa. I valori da 0 a 100 che comprende non sono assoluti, e dipendono ad esempio dalla gamma dinamica del sensore o dello schermo.
Quello che ci interessa comprendere della scala IRE è che ad ogni valore di intensità luminosa, ovvero un valore IRE, associa un colore diverso.
Questa è una tipica legenda di false color, e in genere dovreste trovarne una simile anche sul vostro monitor quando lo settate in questa modalità.
A sinistra si hanno in genere colori freddi, ad esempio il blu scuro, che indicano che ci stiamo addentrando in zone dell’immagine scure, che daranno neri bucati.
Alla destra estrema ci sono l’arancione e poi il rosso: qui stiamo andando verso il bianco. Uno schermo con false color con una predominanza di questi colori ci sta dicendo che abbiamo qualcosa che non va nell’esposizione, o quantomeno che l’immagine finale sarà molto molto chiara.
Se scorrete di nuovo verso l’alto la pagina di questo post e andate a guardarvi la foto che abbiamo inserito in testa vi renderete conto meglio di come funziona la false color.
Ci sono delle fontane in primo piano, con i pennacchi d’acqua dai bordi bianchi e sovraesposti. E poi nell’angolino in alto a sinistra una fonte luminosa molto forte, il sole, che è quasi bruciata.
A che serve la false color?
Detto questo, è semplice capire a che serve la modalità false color: grazie al fatto che non ci fa ragionare in termini di chiaro/scuro, ma mostrandoci solo diversi colori corrispondenti a diversi valori IRE, cioè in parole povere a diverse luminosità.
Il vantaggio di associare colori specifici, secondo una legenda fornita o comunque codificata, a specifiche luminosità, è molto importante. Il bianco puro su certi monitor non si vede bene, ad esempio, e lo si riesce a riconoscere ancora peggio quando ci si trova sotto il sole.
Ecco che il false color viene in aiuto: se una specifica zona dell’immagine è rossa (o quasi rossa), vuol dire che dovete abbassare l’esposizione. Se invece c’è molto blu dovete invece alzarla.
Insomma, capito a che serve la false color? La prossima volta che cercate un monitor esterno verificate che abbia questa funzionalità: è certamente una comodità in più.
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Grazie, ottimo articolo!