Pare che l’idea di avere computer ultraportatili ma che quando necessario possano diventare molto potenti non sia così strana: molti produttori ci stanno pensando.
L’idea è quella di avere delle schede grafiche esterne, da usare solo quando ce n’è bisogno, grazie a collegamenti veloci e aggiornamenti nei sistemi operativi.
Schede grafiche esterne: una necessità per molti
Per una volta i videomaker non devono cercare di fare di necessità virtù, ma possono accodarsi ad un’esigenza comune: quella di avere sempre più potenza di calcolo in spazi ridotti.
Negli ultimi anni si è assistito alla nascita di laptop sempre più potenti grazie a GPU più piccole e adattate all’uso sui computer portatili.
È un’esigenza di chi gioca, ma anche – molto meno ludicamente – di chi fa ad esempio applicazioni in realtà aumentata, chi usa la potenza di calcolo per la progettazione architettonica, di chi usa software di calcolo puro… E pure di chi fa editing video.
I portatili sono certamente molto comodi perchè possono essere spostati facilmente da un luogo all’altro, perchè stanno in uno zaino e perchè non occupano molto spazio sotto la scrivania.
Ma d’altra parte obbligano chi li sceglie a scendere a compromessi:
- in termini di costi: un laptop a parità di prestazioni costerà più di un computer desktop, perchè la miniaturizzazione estrema dei componenti è costosa
- in termini di prestazioni pure: un laptop è in fin dei conti un compromesso spaziale. Per miniaturizzare il tutto si deve scendere a patti con le prestazioni pure, e si sacrifica ad esempio la possibilità di dissipare il calore in maniera efficace
Spostare la potenza all’esterno: GPU + portatile
Pare che siamo arrivati a un punto di compromesso con una nuova generazione di accessori che permettono ai laptop di dialogare con le schede grafiche senza che queste debbano essere inserite nel case del laptop.
L’idea è quella di usufruire di potenza di editing video solo quando è necessario, senza rinunciare alla portabilità dei computer laptop quando non si è impegnati nel montaggio video o si può lavorare con proxy non pesanti.
Molte aziende stanno facendo uscire in questi mesi dei case dedicati all’alloggiamento di schede grafiche, con la possibilità di collegarle ai portatili o ai MacBook con l’uso di porte Thunderbolt o di porte dedicate.
Cosa sono i dock per schede grafiche esterne
Si tratta di una tecnologia, o forse meglio dire una concezione, molto recente, ed è probabile che non ne abbiate visto nemmeno uno in giro.
Per farla semplice, i dock di questo tipo sono delle semplici scatole con caratteristiche specifiche.
Sono molto simili ai case per computer desktop, hanno un sistema di alimentazione proprio che serve anche a far funzionare le ventole per il raffreddamento e al loro interno presentano uno slot PCI Express.
Possono ospitare le più recenti schede grafiche (a volte con qualche difficoltà per quel che riguarda le schede con ventole incorporate).
Ma soprattutto permettono un collegamento rapido ai pc portatili, con tecnologia Thunderbolt 3 o dedicata.
Ci crede anche Apple
Non stiamo parlando di una tecnologia completamente astrusa e dedicata a pochi smanettoni: anche Apple sta guardando con interesse alla possibilità di usare schede grafiche esterne.
Certo ci sono limitazioni dal punto di vista del prezzo (dovute anche alla scarsa diffusione di questi accessori) e ad una certa difficoltà nel capire – per ora – come accoppiare al meglio computer laptop e case per eGPU specifici.
Ma sono notevoli due cose, sempre parlando di Apple.
La prima è che il nuovo sistema operativo High Sierra supporterà l’uso di schede grafiche esterne.
La seconda è che la stessa Apple vende negli USA, sul suo sito ufficiale, un kit composto da scheda grafica e case esterno. E questo vorrà pur dire qualcosa, no?