Calibrare il monitor per video e foto: come farlo, e perché

In questo post vi spieghiamo cosa è la calibrazione del monitor e quali sono i metodi più semplici per realizzarla, suggerendovi anche un paio di strumenti di calibrazione. E in più vi diciamo perché calibrare il monitor è importante in ogni caso in cui vi troviate a dover condividere le immagini che producete su supporti diversi. 

In passato questo discorso era più semplice, ma con l’aumentare dei supporti disponibili il gioco è diventato duro.

È importante comunque sapere che la calibrazione del monitor è una componente fondamentale del vostro flusso di lavoro, e che se non la fate non riuscirete ad ottenere risultati soddisfacenti in termini di condivisione e comprensione da parte degli altri di quello che avete fatto.

L’importanza di calibrare il monitor

Calibrare il monitor è importantissimo per chi lavora con l’immagine: non stiamo parlando di scrivere delle lettere a schermo, ma di catturare parti della realtà, trasferirle su un supporto (digitale nella maggior parte dei casi), visionarle sullo schermo e poi modificarle tramite gli strumenti della color correction e in generale dei programmi di montaggio.

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Una grande parte del messaggio che vogliamo trasmettere passa anche da una rappresentazione precisa dei colori che abbiamo in mente: possiamo decidere di stravolgere una scena nei toni del rosso, per andare verso l’horror, scaldare un ambiente con delle tonalità gialle, o ancora cercare di rappresentare in modo il più possibile preciso in termini di tonalità quello che abbiamo di fronte (ci sono contesti in cui questo è fondamentale).

Non importa quello che vogliamo fare, l’importante è che quando modifichiamo l’immagine sullo schermo del nostro computer siamo sicuri che il modo in cui vediamo e modifichiamo i colori sia riportato correttamente sui supporti di tutte le altre persone interessate a vedere il nostro lavoro.


Facciamo un esempio semplice: siete davanti a uno schermo con una calibrazione tendente troppo al giallo e volete ottenere una rappresentazione fedele dei colori dell’immagine.

Cominciate quindi a lavorare nel vostro programma per la color correction finché raggiungete il risultato che vi eravate prefissati: colori precisi e fedeli alla realtà.

Poi però decidete di guardare il vostro video su un altro schermo, e questa volta lo schermo è ben calibrato. Siamo sicuri che inorridirete: le vostre immagini saranno completamente diverse da come le vedevate sullo schermo calibrato male, saranno tendenti all’azzurro (immagini fredde), saranno “sbagliate”!

Ecco qua, questo è un esempio di quanto sia importante la calibrazione dello schermo: dovete fare in modo che il vostro monitor sia il più possibile neutro e “corretto” per poter lavorare con la certezza che quello che producete, che sia un video, una foto o una grafica, sia interpretabile correttamente lungo tutta la catena produttiva. Dallo schermo, agli altri schermi, alla stampa, alla riproduzione in tutti i vari formati che possono venirvi in mente.


Certo bisogna capire cosa significa il termine “corretto” quando si calibra uno schermo, ma speriamo che questo esempio sia stato sufficiente per darvi un’idea chiara del problema.

Cosa vuol dire calibrare il monitor

Calibrare il monitor, in parole molto povere, significa fare in modo che si comporti in maniera prevedibile, conformandosi a degli standard noti.

In sostanza è come se dicessimo al nostro schermo una cosa del genere:

Vedi questo colore rosso? Ecco, devi fare in modo che il rosso dello stesso valore che riproduci tu si veda come il colore rosso di riferimento. O almeno cerca di avvicinartici il più possibile

Naturalmente non possiamo parlare con il monitor, ed è per questo che si usano vari strumenti (ve ne consigliamo un paio poco più sotto) per calibrare uno schermo. Questi strumenti funzionano da sonde e comandano il monitor, regolandolo per fare in modo che l’output che produce sia corretto in termini di tonalità e luminosità.

Calibrazione gratuita del monitor

Gli strumenti che vengono usati per la calibrazione degli schermi hanno un loro costo, e ci sono delle alternative gratuite.

Il problema è che queste alternative gratuite non funzionano bene come un colorchecker ben funzionante, non sono precise a sufficienza. Quindi ve le facciamo presenti, ma vogliamo essere chiari: non si può pensare di produrre dei risultati buoni senza usare un sistema di calibrazione.

Diciamo che questi che vi mostriamo sono dei metodi empirici per avere un’idea di quanto il vostro monitor sia fuori fase… Eccoli.

PhotoFriday: è una pagina web che serve per avere una buona luminosità e contrasto

Lagom LCD test: un insieme di test che permettono soprattutto di valutare la bontà del proprio monitor e di settarlo

Correttore di gamma: rudimentale, una discreta pagina per capirci qualcosa di più

Apparecchi calibratori monitor

Come detto sopra dovrete passarci, se volete fare le cose sul serio: dovete prendervi (o farvi prestare) un qualche tipo di attrezzo per calibrare lo schermo della vostra postazione di lavoro.

Il bello però è che ormai da qualche anno esistono vari prodotti di questo genere che costano poco e che sono molto facili da usare: si chiamano calibratori per monitor.

Funzionano semplicemente appoggiandoli allo schermo, posizionato nella zona dello studio (o di casa) che useremo per lavorare, con l’illuminazione ambientale che useremo per lavorare. Si settano un paio di parametri, si accende il software integrato e si lascia fare: poco dopo avremo il nostro monitor calibrato.

Eccone due che vi consigliamo.

SpyderX Pro

Questo oggettino di Datacolor è davvero glorioso, e ha avuto un sacco di incarnazioni nel corso degli anni: è probabilmente il primo tra i calibratori di monitor disponibili al grande pubblico, e la sua forma non è cambiata molto nel tempo.
Il fatto che sia rimasto fedele a se stesso però non lo rende obsoleto, il fatto che sia semplice da usare non lo rende inutile. Anzi: si tratta di un calibratore monitor molto rapido (nell’ultima versione hanno davvero velocizzato i tempi di calibrazione) e che si può imparare ad usare in pochi minuti.

Scegliete pure questa versione, che è chiamata X Pro rispetto alle altre più costose: le vere differenze tra ciascuna versione sono solo a livello di software, e comprando la più economica potete ottenere una calibrazione più precisa e più fine usando un software gratuito come DisplayCal (intendiamoci: già il software fornito con Spyder 5 Express non è male). Naturalmente niente vi vieta di comprare lo Spyder 5 Elite, per poter usare il software incorporato e non dovervi impegnare nemmeno nella ricerca e installazione di un altro programma).

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ColorMunki

calibratore monitor Xrite

Il calibratore per monitor Colormunki Display

Esistono due versioni di questo prodotto di X-Rite: il primo è il ColorMunki Display, un calibratore per monitor più avanzato, che permette anche una regolazione sulla base della luce presente nell’ambiente in cui si trova il monitor, e lo consigliamo. Il secondo è il ColorMunki Smile, cioè questo qui, ed è un calibratore più economico (circa 50€ in meno) che va comunque bene ma è meno preciso: se volete spendere meno comprate questo, sicuramente migliorerà il vostro monitor e il vostro flusso di lavoro.

Tra lo Spyder e il colormunki quale consigliamo? Forse il primo, perché ne abbiamo sempre avuto uno in studio e ci è familiare, la nuova versione uscita da poco, poi, è davvero veloce. Sono comunque tutti ottimi calibratori monitor economici che fanno il loro lavoro rapidamente e bene.

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Ci piacerebbe sentire le vostre esperienze in merito alla calibrazione del monitor, e se avete cominciato a farla come ha cambiato il vostro modo di lavorare?

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