Codec e container

Pronti a mettervi le mani nei capelli? In questo post cerchiamo di fare chiarezza su un aspetto piuttosto difficile della lavorazione dei video, e che spesso si trascura semplicemente perché… non lo si capisce. Parliamo della differenza tra CODEC e container, provando a spiegare in modo semplice cosa sono, perché sono importanti e come possono influenzare il nostro lavoro.

Non vogliamo descrivere tutti i singoli CODEC disponibili (anche se parleremo dei principali), o fare una lista ipercompleta dei vari container e formati video, ma darvi una base per comprendere il codec e il container migliori per le vostre esigenze, che siano la registrazione dei video, la loro condivisione o il salvataggio su hard disk.

La questione dei contenitori

Partiamo come sempre dalle basi, e ragioniamo sul modo in cui è fatto un file video qualsiasi.

Prima di tutto c’è la parte video, ovvero quello che vediamo sullo schermo. Le informazioni per il video sono contenute in uno (o più, ci sono eccezioni) file.
Poi c’è l’audio, che è chiaramente quello che sentiamo e che è contenuto in un altro file.
Infine ci sono i metadati, cioè dati che descrivono dati: questo file descrive le caratteristiche fondamentali degli altri due file, dal formato dell’audio e del video, al bitrate, agli eventuali sottotitoli, alla data di registrazione… Facciamo uno spoiler: il CODEC è contenuto dentro questi metadati, è in sostanza una collezione di metadati.

Ora prendiamo tutto questo materiale e raggruppiamolo. Abbiamo un contenitore, o container. Il container è quindi un file (o un insieme di file) che contiene al suo interno tutto quello che è necessario al computer per riprodurre un video.

I container sono individuati semplicemente grazie all’estensione dei file, e ce ne sono davvero molti, realizzati da vari consorzi o da aziende private. Ci sono container che essendo realizzati da privati sono in qualche modo limitati nella loro utilizzabilità, e altri che sono universali perché realizzati secondo modalità open source, ma che per qualche motivo tecnico o di opportunità commerciale non sono così diffusi (purtroppo). Per farla breve: è tutto abbastanza complicato.

Alcuni tra i container più famosi sono AVI, FLV, MPEG, OGG, MOV… Ma ce ne sono molti, e vi consigliamo di visitare questa pagina su Wikipedia per farvi un’idea e capire le differenze.

Tra i container menzioniamo inoltre

XAVC e XAVC-S

Usati su molte camere Sony recenti, utilizzano la compressione H.264 per la registrazione in HD e in 4K.

AVI

È uno dei formati più comuni, forse il più comune tra tutti, ed è supportato da tutti i programmi di editing.

AVCHD

Formato sviluppato da Sony e Panasonic (ed usato ad esempio sulla GH5 e su altre mirrorless Panasonic), usa il codec H.264.


Cosa è un CODEC video

Un CODEC video è un sistema per la compressione e la decompressione di dati, per rendere più agevole la loro conservazione e riproduzione.

Il termine CODEC è una contrazione di CODer e DECoder, cioè codificatore e decodificatore, ed è proprio quello che un CODEC permette di fare: quando si registra un’immagine video l’apparecchiatura che registra usa le istruzioni del CODEC per compattare i dati, e in seguito il computer fa il processo inverso decodificando il file compattato risultante per ottenere l’immagine in movimento.

Lossy e Lossless

Una importante distinzione nei CODEC riguarda la loro caratteristica di essere lossy (con perdita di dati) o lossless (senza perdita di dati). Nel primo caso il file risultante non conserverà tutte le informazioni registrate dal sensore ma sarà più compatto e quindi immagazzinabile in spazi più piccoli – che siano la nostra scheda di registrazione o l’hard disk in cui conserviamo i dati – a discapito però della qualità di immagine.

I CODEC lossless invece sono quelli utilizzati nelle apparecchiature professionali, e fanno sì che non si perdano dati tra un passaggio e l’altro della filiera della registrazione dell’immagine. Per contro un formato lossless implica che abbiamo a disposizione più spazio di archiviazione e macchine più potenti per la codifica e la decodifica.

I CODEC possono essere anche suddivisi in base al tipo di codifica che effettuano, se interframe o intraframe: la prima registra solo i cambiamenti presenti tra un fotogramma e l’altro a livello di pixel, la seconda invece registra tutti i pixel, sia che questi cambino i loro valori sia che non li cambino. Naturalmente la seconda opzione significa ancora una volta una potenza maggiore della macchina che la opera (avevamo parlato di questo aspetto nella nostra descrizione delle caratteristiche della Panasonic GH5, che permette anche una codifica intraframe ad alto bitrate).

I Codec video più comuni

Sarebbe difficilissimo elencare tutti i Codec disponibili, per cui elenchiamo solo i più comuni mettendo in evidenza i loro punti di forza e di debolezza. Per una lista più completa vi consigliamo di visitare quest’altra pagina di Wikipedia, che fornisce una panoramica molto ampia dei codec video facendo anche una comparativa.

H.264 (MPEG.4 AVC)

È uno tra i più supportati ed utilizzati. Usa una compressione lossy e rispetto al vecchio MPEG-2 è molto più efficace.

H.265

È il successore di H.264, denominato anche con la sigla HEVC (High Efficiency Video Coding). Offre una compressione che è circa doppia rispetto a quella di H.264: in sostanza un file compresso con questo standard peserà circa la metà di uno compresso in H.264.
Per contro, però, richiede molto più risorse al computer per essere decodificato (circa il triplo, secondo le nostre informazioni).

WMV

È una famiglia di codec proprietari di Microsoft, pensata inizialmente per lo streaming video e poi usa su DVD e simili.

ProRes

Altra famiglia di codec, questa volta sviluppati da Apple, che nasce come formato intermedio per la lavorazione dei file su programmi come Final Cut, ma che è stata adottata anche dai produttori di camere di medio e alto livello grazie alla sua diffusione. In questo gruppo ci sono sia codec con compressione lossy che lossless.

VP9 (e precedenti)

È il codec usato su YouTube, sviluppato da Google.


La panoramica su questo aspetto della realizzazione di video è terminata, per ora. Aspettatevi però in futuro una descrizione più dettagliata di codec e formati, con una comparazione specifica e un aiuto per la scelta.

One Comment:

  1. Complimenti, non mi dispiacerebbe leggere un articolo ancora più approfondito, leggo sempre volentieri i vostri articoli, ben scritti e interessanti.

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