Presentato poco fa, il drone DJI Air 3S è già disponibile per l’acquisto (qui linkato nel pacchetto Fly More Combo). Si tratta di un drone che prende alcune caratteristiche del DJI Air 3 e le porta un po’ oltre, senza costare troppo di più. Ne vale la pena?
Di solito, con l’uscita di nuovi modelli a frequenze sempre più ravvicinate, ci si fa questa domanda: abbandonare un apparecchio che abbiamo comprato solo pochi anni fa e andare sulla novità? O gli incrementi di prestazioni sono trascurabili?
Proviamo a descrivere l’Air 3S e poi vedere se si possono fare un paio di considerazioni in merito.
DJI Air 3S: caratteristiche, ragionate
In questa sezione dell’articolo prendiamo le caratteristiche tecniche del DJI Air 3S e le confrontiamo brevemente con quelle dell’Air 3 e, se interessante, anche con quelle di altri droni di DJI usciti in passato.
Sia le batterie, che il motore, che tutto il telaio sono identici a quelli dell’Air 3, ma il resto?
Il sensore del DJI Air 3S
C’è chi dice che la S stia per sensibilità, e che dovrebbe essere un ottimo compromesso in termini di dimensioni e di capacità di ripresa con basse luci.
Il sensore principale è di 1″, ben più grande rispetto a quello del DJI Air 3 (che, ricordiamolo, è un CMOS da 1/1.3”). Le differenze in termini di capacità di registrare i dettagli alle basse luci si vedono, e nel 3S migliora anche la lavorabilità del file in maniera non estrema, ma presente. DJI parla di 14 stop di range con questo sensore.
Oltre al sensore di ripresa c’è anche un sensore LIDAR, cioè un sensore che permette, grazie all’emissione di un fascio laser, di calcolare la distanza dagli oggetti. Una tecnologia che funziona benissimo per la messa a fuoco rapida, e che forse su un sensore non enorme come quello dell’Air 3S non è fondamentale, ma può essere di aiuto anche nell’individuazione degli ostacoli. Ed è un aiuto nelle condizioni di bassa luminosità.
Tutto bello, questo LIDAR? Forse no, perchè ci risulta che almeno ad oggi questo che dovrebbe essere un ausilio sia invece troppo sensibile, e veda ostacoli anche se questi sono inesistenti… Speriamo che DJI ci metta una pezza in un prossimo futuro, in caso contrario sarebbe un autogol molto importante.
L’ottica (o meglio le ottiche)
Le ottiche del DJI Air 3S sono due, come nel suo predecessore, e sono posizionate allo stesso modo sul corpo. Si tratta di un’ottica da 24mm con apertura f/1.8 e di un’altra da 70mm con apertura f/2.8. La differenza è che nel 3S la prima può usufruire del sensore da 1 pollice, mentre il sensore disponibile per il teleobiettivo si riduce alle stesse dimensioni del 3; parliamo quindi di un sensore effettivo di 1/1.3″ dal lato tele.
I formati di ripresa e il bitrate
Partiamo dall’ultimo, per una curiosità: rispetto all’Air 2S e all’Air 3, il DJI Air 3S ha un bitrate più basso (vi ricorda qualcosa, o meglio, vi ricorda una certa action cam di DJI appena uscita?), e in tanti se ne sono accorti. Prima di poter dire qualcosa di conclusivo, e avendo visto tanti esempi di riprese affiancate, possiamo solo far presente che questo bitrate più basso non sembra influire sulla qualità di immagine generale, che anzi è leggermente migliore per il 3S. Ma bisogna davvero vedere bene come questa qualità è stata ottenuta: se via software, allora in futuro potrebbero spuntare altri problemi.
Ovviamente l’Air 3S registra in 4K, e lo fa fino a 120 frame al secondo (60fps in HDR). In full HD invece si può arrivare ai 240 frame al secondo, per chi fosse interessato alle riprese super-rallentate.
I codec disponibili sono H.264 4 H.265, con possibilità di lavorare in D-Log M. Niente di eclatante, insomma, con in più la differenza rispetto all’Air 3 che il bitrate massimo è di 130Mbps invece che di 150.
Free panorama e altre cose
Una piccola novità del DJI Air 3S? Il fatto che c’è questa modalità Panorama che permette di fare una serie di fotografie che vengono collegate in un collage, automaticamente. Ci interessa? Mah, non a noi.
Il drone ha una capacità di memoria interna di 42GB, e c’è un “local data mode”, che in pratica è l’equivalente della modalità aeroplano dello smartphone: nessuna connessione, il drone si usa solo col telecomando e magari si risparmia un po’ di batteria.
Infine i filtri ND: il DJI Air 3S è fornito con 3 di questi filtri (ricordiamo che il controllo del diaframma su questa fascia di prezzo non c’è) nel pacchetto Fly More Combo, che contiene anche tre batterie.
Ne vale la pena?
Sapete che c’è? Che questo drone è carino, sì, ma non sembra possa far fare dei passi da gigante rispetto al suo predecessore. È meglio in basse luci, ma non fa gridare al miracolo. Se volete fare un salto in avanti, il vero acquisto da fare è quello del Mavic 3 Pro (ancora disponibile, guardate nell’usato in ottime condizioni, e secondo noi migliore nonostante i 20Mp invece di 50!) aspettando un po’ se proprio non avete i soldi che vi bruciano nelle tasche.
Se invece siete sprovvisti di un drone, o ne avete uno di generazione vecchia, sicuramente per un centinaio abbondante di € in più vale la pena scegliere il 3S invece dell’Air 3: il sensore più grande fa comunque comodo, e sarete seguiti di più dall’assistenza in futuro nel caso ne aveste bisogno.
Ma che titolo é? Il 3s è un capolavoro, con 1800 € hai una combo pazzesca e non serve più nulla. Questi titoli danneggiano il marchio poi è soggettivo il titolo come se chi scrive comanda la corrente commerciale.
Ciao Mauro, ma no che non danneggia nessuno! Figuriamoci, un piccolo blog come il nostro, poi… Il concetto del titolo era semplicemente: c’è una gamma di droni di varia qualità e varie caratteristiche in DJI, e come si posiziona questo 3S? Tutto qua.
Tu ce l’hai? Hai avuto modo di provarlo per bene? Le tue opinioni sono molto ben accette 🙂
ho attualmente mavic 3 classic, consigliate il passaggio a air 3s?
Ciao Antonio, in linea di massima no. I filtri ND incorporati sono importanti, e anche se il sensore è più vecchio è ancora sufficiente