Filmare un concerto è un modo molto interessante per mettere alla prova la propria attrezzatura e le proprie capacità, ma prima di iniziare bisogna sapere quello a cui andiamo incontro. Ecco perché abbiamo deciso di scrivere un post che vi prenda per mano e vi spieghi vari trucchi della ripresa video ai concerti.
Come sempre quando scriviamo post un po’ lunghi ci mettiamo anche un bell’indice: cliccate sulle singole voci per andare alla parte che più vi interessa.
La ripresa
Posizionare le camere
L’arte del fegatello
Non riprendere troppo
Audio
Che tipo di microfoni
L’audio dal mixer
Prepararsi al concerto
Contattare gli organizzatori
Chiedere agli altri professionisti coinvolti
Guardare altri video
Ok, se invece volete leggere tutto cominciamo: mettetevi comodi!
Perché filmare un concerto
Partiamo dalle basi, e ragioniamo sul perché ha molto senso filmare un concerto se volete progredire nei vostri sforzi da videomaker.
La risposta alla domanda del paragrafo è semplicemente perché un concerto è uno spettacolo, una cosa molto bella da filmare che può dare ottimi risultati.
Ragioniamoci su, prendendo in esame i vari aspetti di un video.
Prima di tutto l’audio: e siete ad un concerto di livello medio (ma pure basso, diciamo non terra-terra) c’è sicuramente un buon fonico che ha lavorato con i musicisti per tirare fuori un suono efficace, e avete a disposizione le attrezzature dei fonici che sicuramente sono migliori delle vostre. Ovvio, il loro mestiere è la cattura del suono!
Poi l’illuminazione: un palco ben illuminato è una manna per un filmmaker. Se avete a che fare con una buona illuminazione potete lavorare sicuramente molto bene, ottenere immagini spettacolari e giocare con la luce. Se nei dintorni c’è una macchina del fumo, poi…
E infine la storia: un concerto è uno spettacolo, ma è anche una storia. C’è il prima, c’è il durante con il climax, l’apice della canzone che tutti cantano, e c’è il dopo con la stanchezza, la gente che se ne va, i musicisti felici della loro prova.
Se siete bravi e riuscite a infilarvi nei posti giusti potete davvero raccontare un concerto sotto molti punti di vista diversi. E poi avete a disposizione gente che si mette su un palco e fa delle cose interessanti, e pure gente sotto al palco che sta a guardare e si scatena. Cosa c’è di meglio?
La ripresa di un concerto
Ora che sappiamo perché filmare, passiamo al come elencando un po’ di strategie e trucchi.
Posizionare la camera (o le camere)
L’ideale per fare un buon lavoro è effettuare un sopralluogo prima del concerto, durante il soundcheck, e capire in che modo si posizionerà la band, che ostacoli vi troverete di fronte in punti specifici del sottopalco, come sono messe le luci, se c’è la macchina del fumo.
Ancora meglio sarebbe se poteste visionare qualche concerto precedente del gruppo che dovete riprendere. Perché? Perché se state riprendendo una tappa di un tour avrete modo di prepararvi più o meno a come si svolgerà il concerto, ai momenti speciali da riprendere, ai posti dove piazzarvi in una data fase del concerto.
In generale è molto importante capire dove ci si può mettere, e se ne avete la possibilità e non date fastidio l’ideale sarebbe avere la possibilità di lavorare con più camere, piazzandone una o due in posti strategici e tenendone una terza a mano per fare delle riprese più puntuali.
Potete anche variare il tipo di supporto di registrazione: prendetevi una action camera economica (qualche nostro consiglio nel link), piazzatela da qualche parte dietro la batteria e sarà una figata. È solo un esempio, ma le possibilità sono infinite.
L’arte del fegatello
Il fegatello in gergo cinematografico è chiamato anche ripresa di raccordo, ed è una ripresa che si effettua a ranghi ridotti per definire una scena, coprire buchi, aiutarsi in generale nel montaggio. In inglese si chiamano spesso linking shots, ma ci piace di più all’italiana.
I fegatelli (o un loro corrispondente) sono dei vostri grandi alleati nella ripresa video di concerti, specialmente se non avete molto materiale a disposizione per la ripresa e siete tutti soli a fare il lavoro.
Facciamo un esempio di fegatello e del suo uso: una bella ripresa del pubblico da dietro, oppure da sotto il palco con le fan che guardano rapite il cantante.
Ecco, immaginate di dover cambiare la scheda, oppure che vi si sia scaricata la batteria.
Se non aveste fatto un fegatello a questo punto avreste un buco, magari sulla canzone più bella del gruppo. E invece no: avete il fegatello, in fase di montaggio lo prendete, ci mettete sotto l’audio della canzone e lo piazzate al posto del buco. E via di nuovo.
I fegatelli non servono solo a riempire i buchi di ripresa, ma anche a dare un’idea di come stanno andando le cose, a movimentare il montaggio e a rendere il tutto più interessante. Insomma: preparateli e vi renderete conto che saranno i vostri migliori alleati quando sarete seduti davanti al computer per mettere assieme il materiale. Ah, un altro grande alleato è lo slow motion: se fate una ripresa di un fegatello a framerate doppio o più potrete variare ancora meglio il vostro lavoro, e farà la differenza.
Non riprendete troppo
Un altro grande consiglio spesso sottovalutato ma valido in tutte le situazioni è proprio questo: non cercate di avere ore e ore di ripresa, ma lavorate bene!
Può sembrare controintuitivo, ma ne parliamo quando dovrete montare un filmato di dieci minuti e vi troverete a dover lavorare guardandovi dieci ore di girato.
Quello che dovete fare è una specie di pre-montaggio proprio nel momento in cui state riprendendo: è importante studiare tutto prima, avere un’idea di quello che dovrà essere il risultato finale e cercare di avere il giusto materiale per non dover stare troppo a selezionare spezzoni.
Lavorare con l’audio
Una parte fondamentale di qualsiasi concerto, è inutile dirlo, è il suono! Sotto questo punto di vista è molto importante lavorare assieme ai fonici, farseli amici e farsi aiutare.
Che microfoni usare e come piazzarli
Partiamo dal concetto che l’audio che potrete catturare a un concerto potrebbe essere molto difficoltoso da lavorare: vi troverete ad avere a che fare con un sacco di intensità del suono diverse, e questo significherà che o riuscirete a sentire bene il suono di bassa intensità, o quello di alta intensità. Non si scappa, a meno di avere a disposizione attrezzature che non conosciamo e che – se esistono – sono sicuramente iper super costose.
La cosa importante è avere un microfono in macchina che vi permetta di fare in editing una sincronizzazione dei suoni provenienti da diverse fonti. Un buon microfono shotgun montato sulla slitta della macchina può far comodo in diverse situazioni, in particolare se avete intenzione di fare riprese prima e dopo il concerto. Leggete un nostro articolo precedente per saperne di più sui microfoni per mirrorless e reflex.
Altra cosa interessante che potete fare è prendere un registratorino (tipo il mitico Zoom H1), piazzarlo lontano dagli amplificatori e vicino al pubblico, per riprendere dei suoni ambientali e mixarli con il resto dell’audio, quello fondamentale che prenderete dal mixer.
L’audio dal mixer
Se avete seguito le nostre istruzioni i fonici sono diventati i vostri migliori amici: nonostante abbiano cavi che gli spuntano da tutte le tasche e parlano di decibel, Larsen, riverbero e chissà che altro in maniera ossessiva sono pure simpatici.
Ma soprattutto hanno le chiavi del mixer!
Chiedete al fonico un piccolo favore: di dedicarvi una delle uscite del suo mixer.
Dategli uno dei registratori che vi siete portati, affidateglielo e lui saprà cosa fare, di base.
Magari ditegli che vi serve l’audio main dal mixer, e già che ci siete portatevi un cavo con attacco XLR da collegare al vostro registratore, perché non si sa mai.
Collegando il vostro registratore al mixer avrete in seguito a disposizione il suono proveniente dal mixer stesso, che a sua volta lo prende dai singoli microfoni piazzati sul palco. È sicuramente meglio di qualsiasi microfono abbiate a disposizione.
Prepararsi al concerto
Dovete fare come le star della serata: prepararvi molto bene.
Vi abbiamo già detto che è necessario fare un sopralluogo, che bisogna studiare in anticipo lo spettacolo che ci troveremo di fronte, che bisogna avere in mente una mappa del luogo in cui riprenderemo. Ci sono però un paio di altre cose da fare.
Contattare gli organizzatori
Se volete riprendere il vostro primo concerto, e questo primo concerto è in uno stadio da 70000 persone vi diamo un consiglio: scordatevelo!
Ci sono mille motivi per cui non vi daranno mai la possibilità di riprendere per i fatti vostri, e se per caso riusciste a riprendere con attrezzature fatte entrare senza passare dalla sicurezza (non fatelo!) il risultato non sarà buono. A questo punto godetevi il concerto e mollate quel dannato telefonino: noi di videoreflex.org siamo contro la ripresa dei concerti col telefonino. Vengono male e soprattutto ci oscurano la visuale.
Se invece il concerto è medio o piccolo è probabile che contattando gli organizzatori con un po’ di anticipo, magari mostrando loro vostri lavori precedenti, avrete la possibilità di fare riprese autorizzate e magari prepararvi bene.
Nel caso dobbiate fare le prime riprese ai concerti della vostra vita il consiglio è quello di guardare ai locali che propongono musica dal vivo e non sono molto grandi. È molto probabile che non abbiano un “resident videomaker” e siano contenti di avere la possibilità di accedere a delle buone riprese da usare per materiale promozionale da mettere sui social. Siate gentili e chissà… da cosa nasce cosa.
Chiedere agli altri professionisti coinvolti
Ricordatevi sempre che non siete i soli a dover fare il vostro lavoro: ci sono i musicisti, prima di tutto, potrebbero esserci dei fotografi di scena, ci sono i fonici con i loro cavi che non dovete MAI staccare inavvertitamente…
Parlate con più persone possibile, fatevi conoscere, diventate amici di tutti e tutto andrà per il meglio.
Guardare video di concerti famosi
Com’era quella cosa sul genio che copia, mentre il mediocre imita?
Ecco: in generale non è una brutta cosa prendere ispirazione dai grandi registi che hanno ripreso grandi concerti e cercare di capire come e cosa hanno fatto.
Un buon punto di partenza è questa lista compilata dal Guardian, ma in generale è una buona idea guardare molto, studiare molto, copiare un po’. Senza mai imitare!
E voi? Avete mai ripreso un concerto? Dateci i vostri consigli nei commenti!