Instagram ha appena annunciato una nuova sezione della sua app, che ha chiamato IGTV (fusione tra le iniziali di Instagram e l’elettrodomestico che ci tiene compagnia nelle sere d’inverno) e che prevede che possiate fare riprese fino a un’ora (ma con limitazioni) e soprattutto che le facciate in verticale.
Che è il formato con cui la maggior parte della gente guarda gli smartphone, chiaramente. In questo articolo cerchiamo di capire meglio come funziona, se ha senso seguire questo trend e come farlo.
Cosa è IGTV e come funziona
IGTV è la risposta di Instagram alla televisione, e soprattutto a YouTube, che nasce con l’idea di puntare tutto sul fatto che sempre più persone guardano contenuti video solo dallo schermo dello smartphone. Insomma, l’incubo di David Lynch:
In realtà no, stiamo scherzando: in questa mossa dell’azienda associata a Facebook c’è poco di cinematografico, e probabilmente la maggior parte dei contenuti che almeno inizialmente si troveranno su IGTV saranno simili a quelli disponibili su YouTube: brevi video artigianali in cui le persone raccontano la loro giornata o le loro passioni.
In questo aiuta anche il formato principe scelto da Instagram per questo nuovo prodotto: come specificato nella conferenza stampa di presentazione i video caricabili su IGTV potranno essere solo in formato verticale, e come nel caso dei video live già pubblicabili sulla piattaforma, potranno essere commentati da chi li visualizza.
Parlando di specifiche tecniche, il formato accettato per questi video è l’MP4, con rapporti tra i lati che devono essere di almeno 4:5 (insomma, quasi quadrato…) e possono arrivare fino al 9:16, tipo TV ma ribaltata.
La durata che questi video potranno avere al massimo è di 1 ora, ma questo limite sarà concesso solo a chi ha un numero di follower superiore a una certa soglia di cui per ora non si conosce il valore. Per tutti gli altri comuni mortali di Instagram la durata massima è di 10 minuti.
Se queste limitazioni non vi hanno scoraggiato, sappiate che le dimensioni massime che i video da 10 minuti potranno avere è di 650MB, mentre per i video di un’ora potete arrivare a 5.4GB. E considerato che i nuovi video potranno essere visualizzati su schermi piuttosto piccoli, in fondo non c’è di che lamentarsi.
Dal punto di vista dell’uso, invece, IGTV può essere usato come app standalone, ovvero non collegata alla applicazione principale, oppure all’interno dell’ecosistema Instagram: il proprio spazio per i video sarà organizzato in un canale collegato e visibile sul proprio profilo Instagram, un po’ come succede già oggi per le stories.
Tra le caratteristiche della nuova applicazione c’è la possibilità di personalizzare i video con delle anteprime create da voi, proprio come YouTube, di visualizzare le statistiche di rendimento del contenuto, come su YouTube, e di condividere il video su Facebook, questa volta probabilmente meglio che su YouTube, data la stretta parentela tra Facebook e Instagram.
Se volete avere un’idea di come funziona il procedimento di caricamento del video su Instagram guardatevi questa guida su YouTube, che lo spiega abbastanza bene:
In questo articolo avete un resoconto dell’evento di presentazione della nuova app, dal New York Times.
Sì, ma che significa questa IGTV?
È difficile dire se questa mossa di Instagram avrà successo, e se raggiungerà lo scopo che i dirigenti della compagnia si prefiggono: portare le generazioni più giovani a spostarsi da YouTube, che ad oggi negli Stati Uniti è il social network più importante, sulla loro piattaforma per la visualizzazione di video.
Sì, perchè in fin dei conti è questo che interessa ai colleghi di Zuckerberg: che un pubblico mediamente giovane e – banalmente – più facilmente influenzabile e ricettivo all’acquisto, usi i servizi di Instagram. Più utenti significa più alti costi per la pubblicità che verrà venduta agli inserzionisti…
Per chi crea contenuti IGTV può voler dire molte cose, e per chi fa video in maniera professionale ne vuole dire ancora altre in più.
È sicuramente un nuovo spazio in cui essere presenti con le proprie creazioni, ma è anche una sfida interessante dal punto di vista tecnico. Sì, stiamo parlando anche con voi irriducibili del formato orizzontale (e sì, siamo piuttosto d’accordo con voi!).
Sicuramente il modo più semplice per realizzare video per questa nuova piattaforma sarà il cellulare – ed ecco che entra in gioco un modo di lavorare con un apparecchio che non è certo nato per la produzione video – ma si potrà anche stare su apparecchiatura più tradizionale. Il limite che vediamo, però, è quello del linguaggio: strumenti diversi “chiamano” modi di usarli diversi. E voi che ne dite: pensate che un progetto girato non su smartphone per una piattaforma che è pensata per gli smartphone avrà la stessa efficacia?
Altro aspetto interessante da considerare sarà quello del linguaggio in senso più ampio, immaginando il modo e i luoghi di fruizione di questi contenuti. Si tratterà sicuramente di una visione casuale, magari tra uno spostamento e l’altro, un tappabuchi tra momenti della giornata. E se anche questa cosa può dare un po’ fastidio, dovremo entrare nell’ottica che i video per IGTV dovranno essere estremamente coinvolgenti, con tagli ritmati. Ancor più che su YouTube.
Perchè su smartphone ci vuole un secondo per fare uno swipe, scorrere da un contenuto all’altro con lo scorrimento di un dito. Insomma, è ancora di più una guerra per l’attenzione…
Chi ci guadagna da IGTV?
Se tutto andrà bene, a guadagnarci saranno sicuramente i dirigenti di Facebook e Instagram. Esistono però dei modi per i creatori di contenuti di ottenere qualche soldarello dalla pubblicazione dei propri video su IGTV?
Per ora non si prevede che i video stessi possano essere monetizzati con l’inserimento di spazi commerciali pubblicitari, come invece accade su YouTube.
Ma Instagram è sempre stato qualcosa di diverso: si tratta più che altro di una piattaforma per i cosiddetti influencer, persone che descrivono il proprio stile di vita tramite immagini e ci infilano dentro dei prodotti che le aziende vogliono siano promossi (sì, oggi siamo cinici), ed è probabile che lo stesso meccanismo si possa ripetere anche con IGTV.
In più il CEO di Instagram ha fatto notare come ai contenuti video caricabili sulla piattaforma possano essere attaccati dei link: insomma, si passa da Instagram per dirottare poi sui siti.
A chi fa video per passione o lavoro tutto questo può interessare? Mah.