Non è una notizia che ci coglie di sorpresa, ma è comunque attesa: Apple ha presentato i nuovi MacBook Pro da 14 e 16 pollici con processori M1 e una capacità di calcolo che sembra estremamente interessante per applicazioni gravose. Ma sono una necessità per tutti?
In effetti potremmo già rispondere che no, non lo sono vista l’esistenza di ottimi prodotti come i MacBook Air e Pro usciti nel Novembre 2020, ma ci sono certamente delle caratteristiche (sia fisiche della scocca, che di hardware generale) che potrebbero farvi rizzare le antenne.
La presentazione del 18 ottobre è lunga e piena di cose, ma il succo è a partire dai 14 minuti, quando si parla dei chip Apple Silicon e dei MacBook Pro, che ospitano i processori M1 Pro ed M1 Max. In questo video c’è anche una spiegazione semplificata di come funziona l’architettura M1, la memoria unificata e l’integrazione tra processore e scheda grafica.
E nel succo della questione c’è che questi computer sono dotati di processori molto più potenti, in grado di performance di puro calcolo superiori del 70% rispetto agli M1, con una velocità di banda tripla a 200Gbps, con fino a 10 core della CPU, di cui due a risparmio energetico e i restanti 8 veloci. E poi ci sono fino a 16 core dedicati alla GPU (anzi no, sono fino a 32 in M1 Max).
Tutto questo è associato a un sistema di ventole di raffreddamento più efficace, pensato per supportare un hardware che è comunque poco energivoro e non scalda molto: basti pensare che sugli M1 Air, le ventole nemmeno ci sono.
Nuove caratteristiche che non lo erano: abbiamo tolto i dongle!
Nella presentazione ufficiale che vedete sopra c’è dell’orgoglio da parte dei designer di Apple nel presentare, udite udite, una porta HDMI e delle porte Thunderbolt! Ebbene sì, hanno fatto un bel po’ di passi indietro e, se lo schermo di questi MBP somiglia a quello di un iPhone, con il suo notch che rimane sporgente dalla cornice finissima, per il resto fortunatamente non si segue la strada degli smartphone.
Come è giusto che sia per un computer che deve essere usato per la produttività (e perchè questo non l’hanno pensato prima???) ci sono delle porte per connettere dispositivi esterni senza bisogno di adattatori, spinotti, dock e altro.
Ci sono 3 porte USB-C (in linguaggio della mela, Thunderbolt 4) che consentono una velocità di trasferimento fino a 40Gb, una porta HDMI per lo schermo, uno slot per inserire schede SD, un jack per le cuffie e pure un attacco MagSafe, per la ricarica, con fissaggio a magnete. Quest’ultima è una di quelle cose di cui tanti vecchi possessori di MacBook sentivano la mancanza, e nonostante sia solo un attacco per la corrente fa la differenza tra un computer a terra o no.
Ma poi le porte… Sembra strano dover festeggiare, ma è così: Apple ha fatto marcia indietro dal suo proposito al momento assurdo di voler fare tutto tramite USB-C (sui MacBook del 2020 ci sono solo due USB-C) e WiFi, e finalmente è tornata a proporre quello che serve a un qualsiasi utente che voglia scaricare foto o video sull’hard disk o magari collegare uno schermo esterno senza problemi.
Ok, nei MacBook Air forse fare una cosa del genere sarebbe stato difficile per problemi di costruzione e di sottigliezza, per cui accontentiamoci.
E, per chi usa anche le funzioni di videochiamata, c’è altro di cui essere contenti: finalmente la telecamera frontale è a 1080p.
A chi servono questi MacBook Pro?
Prima di tutto una precisazione: se dovete fare lavori non estremamente intensivi, i processori M1 di quella che ormai è la vecchia generazione sono ottimi. Parlando di DaVinci Resolve, ad esempio, a partire dalla versione 17.3 BlackMagic Design ha ottimizzato in maniera importante il suo software per l’uso con i processori Apple, e oggi si può lavorare con progetti in 4K non troppo complessi senza difficoltà, usando anche Fusion.
Meglio ancora con Final Cut Pro X, che è evidentemente ottimizzato in accoppiata con l’hardware di Apple, ma niente male nemmeno con Premiere Pro che ha visto il suo software ricompilato per lavorare bene con Silicon, e con Silicon ci lavora davvero bene.
Quindi, tornando alla domanda iniziale: a chi servono i MacBook Pro M1 da 14 e 16″? Diciamo che lavorando in 8K o in 4K con molti livelli di color, effetti e maschere dovete pensarci seriamente. Per tutti gli altri? Restate su M1!
Ho un iMac late 2015 con i7, 16gb ram e 256gb SSD. Funziona ancora oggi molto bene, estremamente bene ma fatica un bel po’ quando ho da montare 4K (uso Premiere). Il fatto è che fino all’anno scorso non giravo quasi mai in 4K, mentre ora mi sono reso conto che anche se poi si esporta in 1080, registrare in 4K è molto meglio per i motivi che tutti noi sappiamo… Quindi, per evitare di perdere sempre un giorno è una notte per fare i proxy, stavo pensando di cambiare macchina e passare a questi nuovi Silicon. Fino alla scorsa settimana ero convinto di prendermi un iMac da 24” nella configurazione con 16GB di ram e 512SSD (costo 2179€). Poi sono arrivati loro, i MacBook Pro di cui parla l’articolo ed è cambiato tutto! Sono rimasto estremamente contento e sorpreso dalla reintroduzione di diverse porte (tra cui quella per le schede SD, sia lodata) e da tutte le altre caratteristiche. Con solo 170€ in più rispetto ai 2179€ per iMac M1, potrei prendere il MacBook Pro “base” (8-core CPU, 14-core GPU, 512SSD, 16ram) per avere due grossi vantaggi: le porte e la portabilità (mi capita di rado di montare fuori ufficio ma qualche volta è capitato). Secondo voi, ha senso restare su iMac, meglio andare su MacBook Pro, oppure magari aspettare che facciano un iMac Pro? (Che però mi sa costerà molto di più e, avrà la porta SD?)
P.s. al MacBook ci allegherei un monitor esterno quindi è comunque da contare come spesa in più (sui 250€, quell’LG di cui avete parlato pure voi in un articolo)
Grazie!
Ciao Filippo, considerando il tuo lavoro, a meno di evoluzioni in ottica effetti speciali, va bene tutta la linea Apple Silicon, anche gli Air che sono comunque delle belle macchine. Nel caso della tua scelta hai da una parte 400€ in più a cui si abbina maggiore versatilità, e dall’altra risparmio e uno schermo migliore (perchè lo schermo dell’iMac è probabilmente meglio di quello dell’LG, anche se pure lui è buono). Probabilmente andremmo comunque sul portatile, ma dipende tanto dagli spazi che hai e da quanto uso fai del computer in mobilità. Considera che il vantaggio delle porte c’è, come dici tu, però se il computer è sempre fisso su scrivania non ti importa molto, alla fine avresti il tuo iMac collegato a un lettore di SD e basta… Insomma caschi sempre bene!
Ottimo articolo e analisi!