Panasonic esce dalla sua zona di comfort e propone una nuova camera mirrorless in stile componibile: la Panasonic LUMIX BGH1 è poco più di una scatola, nello stile di alcune videocamere per filmmaker indipendenti. La prima che viene in mente è la Z-Cam E2, presentata l’anno scorso.
Il problema è che questa BGH1 sembra seguire il leitmotiv di quest’anno strano: molte case produttrici costruiscono camere Frankenstein che riassemblano componenti già presenti su altri modelli, shakerando il tutto e sperando di tirare fuori qualcosa di nuovo.
Lo ha fatto Sony, Canon è una specialista del settore, e Panasonic? Beh, questa BGH1 ha il cuore della GH5s, ma potrebbe avere un senso per alcuni utenti e per alcune applicazioni. Vediamola meglio e capiamo a chi può essere utile.
Lumix BGH1: solo una GH5s in una scatola?
La Panasonic BGH1 ha un sensore da 10.2 megapixel con Dual ISO, registra a risoluzione fino al Cinema 4K a 60 frame al secondo (e a 240fps in FullHD), ha un sensore Micro 4/3 e un attacco dello stesso tipo. Vi ricorda qualcosa? Beh, certamente ricorda la Panasonic GH5s e questo è dovuto al fatto che le due macchine condividono lo stesso sensore, con una differenziazione nella parte hardware solo minima nel processore, che per la BGH1 è probabilmente più avanzato.
La BGH1 però rispetto alla GH5s è più orientata al video (anzi, di base non è previsto che possa scattare fotografie, se non con l’aiuto di un software esterno quando collegata a PC), è più piccola della serie G di Panasonic, ha alcuni piccoli e grandi accorgimenti che potrebbero risultare inutili ad alcuni e interessanti per altri.
Connettività completa
La caratteristica più interessante di questa videocamera mirrorless è probabilmente quella di avere una serie di porte di vario genere.
È praticamente una necessità, considerato che questa macchina ha comandi non proprio comodi disseminati sul corpo, e che per visualizzare quello che si sta riprendendo è necessario un monitor esterno: se si vuole usufruire quindi delle capacità di registrazione incrementate grazie ai recorder esterni, bisogna avere la possibilità di usare più uscite contemporaneamente.
Vediamo i vari tipi di connettore:
- porta USB 3.1 tipo C
- 3G-SDI in output
- HDMI tipo A in output
- jack cuffie e microfono da 3.5mm
- porta generica per unità di controllo remoto da 2.5mm
- porta Genlock in ingresso (per sincronizzare il video) e per timecode in ingresso e uscita
- porta Ethernet con caratteristiche PoE+ (Power over Ethernet)
In più la macchina ha la possibilità di connettersi a vari dispositivi tramite WiFi a 2.4GHz e Bluetooth 4.2.
È in sostanza una macchina fatta per comunicare: con dei comandi remoti sia cablati che non, con altre camere dello stesso modello per lavorare in sincrono, con monitor esterni da utilizzare anche in combinazione con recorder esterni…
E qui si capisce un primo utilizzo che se ne può fare. Date le dimensioni ridotte potrebbe essere pensata come videocamera da drone, per ottenere un’immagine molto buona con droni professionali sfruttando i suoi 13 stop di gamma dinamica dichiarati in Log.
Può essere una macchina da broadcasting, in associazione con altri apparecchi della serie, per dirette di buon livello (e ne abbiamo bisogno in questo periodo) o semplici streaming in rete in cui si voglia curare la regia in modo professionale.
Una spia di questa seconda possibilità di utilizzo (ops!) è data anche dalle due Tally (o spie, per l’appunto) posizionate sul corpo, che permettono di verificare quale delle camere è in azione, sia a chi è di fronte sia a chi si trova dietro la camera.
Il controllo a catena in remoto
Rimanendo in questo filone, la BGH1 è una macchina controllabile in remoto insieme a un sacco di sue sorelle, fino a dodici in totale, tramite il software per computer Panasonic LUMIX Tether. Questo software consente, come dicevamo sopra, di scattare anche fotografie, e sarà disponibile a breve nella sua nuova versione – che include la possibilità di utilizzo di camere Panasonic S, G e GH – a questa pagina.
Nel video qui sopra si parla di Lumix Tether in versione Beta, quello per lo streaming rilasciato a giugno di quest’anno.
Caratteristiche video di Lumix BGH1
Come già detto la BGH1 è estremamente simile alla Panasonic GH5s, e le modalità di ripresa sono praticamente… le stesse. La macchina è in grado di lavorare fino a 240fps in FullHD, croppando l’immagine a framerate superiori ai 200.
Ha la possibilità di usare vari profili colore, da HLG (Hybrid Log Gamma) a V-Log (preinstallato) che permetterebbe secondo la stessa Panasonic di ottenere un range di 13 stop di gamma.
La BGH1 consente di trasferire il segnale in contemporanea via HDMI e SDI, nel primo caso con risoluzione fino al 4K 60p 4:2:2 10 bit, via SDI invece in FullHD 60p 4:2:2 10 bit. È la prima macchina di Panasonic in grado di farlo.
L’autofocus, forse il vero tallone di Achille di Panasonic, dovrebbe essere migliorato ma non possiamo dirlo con certezza, non avendo la possibilità di vedere prove pratiche: l’azienda giapponese parla di miglioramenti dati dalla tecnologia di “deep learning” implementata sulla macchina, ma per ora è tutto sulla carta.
Lumix BGH1: ne vale la pena?
La domanda fatidica doveva arrivare, ma sicuramente leggendo queste righe vi siete dati una risposta. Se volete una macchina modulabile, da equipaggiare pesantemente e che allo stesso tempo si possa usare con una serie infinita di accessori andando in luoghi anche inaccessibili o in cui i limiti di peso siano importanti, può essere una scelta da considerare, anche se esistono già alternative (la Z-Cam di cui parlavamo sopra) che possono essere anche più adatte.
Se poi vi serve la possibilità di giostrare le riprese su più camere, potrebbe essere anche più sensata.
Se invece siete normali utilizzatori anche professionali che non hanno bisogno di queste applicazioni specifiche, potete tenere le macchine di Panasonic che avete già, senza troppe preoccupazioni. Il prezzo di questa macchina, che dovrebbe essere abbondantemente superiore ai 2000€, non fa pensare ad acquisti di impulso per i professionisti di medio livello.
Alcune immagini della GBH1 dalle varie angolazioni.