Panasonic GH6: cosa sappiamo e cosa pensiamo

Ieri Panasonic ha annunciato la produzione della attesissima GH6, e in realtà non ha detto molto di più di quello che sapevamo. Ma con l’annuncio sono arrivate alcune certezze da cui possiamo farci un’idea più chiara di quello che sarà la Panasonic GH6.

Certo, c’è da mettere le mani avanti: sembra che questa presentazione (che potete vedere nel video qui sotto) sia più che altro una rassicurazione per gli utenti Panasonic che usano camere micro 4/3. Il presentatore lo dice più volte: Panasonic non abbandona questo tipo di sensore e anzi vuole rilanciare con un nuovo modello di punta.
Quindi possiamo dire che la vera notizia è che ci sarà una GH6, tanto per cominciare, ed è questo il messaggio più importante che Panasonic voleva veicolare.

Qualcosa di interessante è uscito, da questa presentazione, ma una delle cose che dobbiamo notare è che forse stiamo arrivando verso il limite della tecnologia che possiamo spremere dentro a un sensore micro 4/3, e la vera innovazione su cui Panasonic potrebbe puntare è quella di una messa a fuoco finalmente alla pari con quella di Sony e Canon.

Intanto vedetevi il video, poi ne parliamo più sotto:

GH6: che ne sappiamo

Nuovo processore e nuovo sensore. Il salto nella densità del nuovo sensore non è di quelli quantici, ma è comunque qualcosa: per molti anni il micro 4/3 Panasonic è rimasto bloccato sulla misura dei 20MP, con la notevole eccezione della GH5s che lavora proprio in un altro modo. Dalle prime nozioni che abbiamo, sembra che il nuovo sensore sarà da 24MP, e non è molto ma un incremento del genere si porta dietro un nuovo processore, cosa che serve per spremerlo meglio: in genere processore nuovo significa migliore capacità di restituire dettaglio agli alti ISO senza incappare nell’odiato rumore digitale, e significa anche velocità di lettura del sensore stesso maggiori.

4K a 120fps e 10 bit. Questo è il dato di targa che Panasonic sembra voler mettere davanti a tutto il resto, e se non è una novità assoluta (sappiamo bene che già la Sony a7s III e la R5 di Canon fanno la stessa cosa), è comunque un segno che il processore è più potente, come detto sopra.
Sappiamo anche che a 60fps la Panasonic GH6 sarà in grado di registrare in 4K a 10 bit senza limiti di tempo, e questo farà sicuramente piacere a chi fa streaming di eventi, dirette broadcast e così via.

Il prezzo? Lo conosciamo a spanne, sappiamo che sarà intorno ai 2500€ ma considerata la difficoltà del momento, può essere che le cose cambino. Non aspettatevi comunque di tirare fuori meno di 2000 euro per questa GH6, che si pone a un livello più basso di prezzo rispetto alle ammiraglie delle altre case, ma forse dovrebbe essere posizionata meglio per invogliare chi dovesse pensare di fare il salto al formato più piccolo di Panasonic.

La GH6, ancora avvolta nel mistero

GH6: cosa si può ipotizzare

Non sappiamo molto, come detto, ma possiamo fare delle ipotesi, e in particolare possiamo fare ipotesi sull’autofocus.

Non ci si può nascondere: la messa a fuoco su soggetti in movimento è una delle mancanze di Panasonic, ma ci si può aspettare qualche miglioramento significativo dato dal nuovo processore e soprattutto dal fatto che nelle varie iterazioni l’azienda è riuscita a migliorare significativamente sotto questo aspetto, a volte anche semplicemente con degli aggiornamenti firmware. Oggi GH5 e GH5s non sono al livello di Canon e Sony, ma ci avviciniamo, e per chi predilige il sistema m43 ci sono speranze di poter usare l’autofocus anche nelle situazioni professionali in cui il fuoco non si può sbagliare.

Abbiamo reperito in rete un test della GH5 II confrontata sotto questo aspetto con la GH5, e ci sembra che qualcosa sia migliorato:

Altra ipotesi che possiamo fare riguarda la possibilità di registrare in RAW. Contestualmente a queste presentazioni, Panasonic ha fatto uscire degli aggiornamenti firmware per GH5s, G9 and G100, e in particolare per la prima c’è un indizio di quel che potrebbe arrivare sulla GH6: si gira intorno al RAW ProRes, e ci piace sperare (non c’è niente di certo!) che sulla GH6 il RAW sia registrabile senza recorder esterni.

Ma ora arriviamo alla cosa più interessante di tutta questa presentazione: la messa a fuoco manuale con risposta lineare! Cosa che non c’entra niente con la GH6 di per sé, ma è importante.

Il fly by wire? Ce lo possiamo dimenticare

Con la GH5 II arriva su questo segmento di macchine una innovazione già introdotta sulla serie S di Panasonic. Molti obiettivi moderni funzionano con il metodo fly-by-wire: in parole povere la risposta alla rotazione dell’anello di messa a fuoco non è lineare, ma dipende dalla velocità con cui ruotiamo l’anello.
Questo è un problema perché su un qualsiasi obiettivo lineare, quando dobbiamo decidere un movimento di fuoco da un soggetto all’altro, possiamo segnarci ad esempio sull’anello del follow focus i due punti di messa a fuoco e regolarci così (oppure abbiamo comunque un’idea dell’ampiezza della rotazione che dobbiamo percorrere per far arrivare il piano di fuoco sul punto che ci interessa). Sugli obiettivi che usano la tecnologia fly-by-wire invece la cosa è molto più imprevedibile, e oltre all’angolo di rotazione dovremmo tenere in considerazione anche la velocità di rotazione: a rotazione più veloce corrisponde un’ampiezza maggiore dello spostamento del piano di messa a fuoco.

Buona cosa quando si fa fotografia, meno quando si registrano video e tutti i movimenti di fuoco sono registrati…

La bella novità è che si può decidere, a partire dalla GH5 II, il tipo di comportamento che vogliamo avere per la messa a fuoco manuale: lineare o no, e si potrà decidere anche che “gittata” avrà la messa a fuoco manuale, scegliendo quanto la rotazione debba essere ampia per andare dalla minima distanza di messa a fuoco all’infinito. Ci saranno aggiornamenti firmware per molti obiettivi, per permettere questa modifica, e riguarderanno in generale tutti gli obiettivi professionali della gamma Panasonic micro43,e pure qualcun altro: 8-18mm, 10-25mm, 12-60 Leica, 50-200mm Leica, 100-400mm, 25mm f/1.4 Leica, 200mm Leica, 12-35mm f/2.8 II gen, 35-100mm f/2.8 II gen, 12-60 kit, 45-100mm, 100-300mm.

Sarebbe bello che questa possibilità venisse estesa anche alla GH5 e alla GH5s, ma ne dubitiamo.


In definitiva: la GH6 ci interessa? Sì, al momento tiepidamente e bisogna vedere se soddisferà le aspettative in termini di messa a fuoco automatica e di standard di registrazione.
PS: la GH5 II invece… beh, temiamo che ne rimarranno tante sugli scaffali!

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