Le porte che aprono i vostri computer

Stiamo assistendo in questi ultimi anni a due fenomeni significativi nel mondo dell’elettronica: la miniaturizzazione dei componenti e – almeno in ambito Apple – la chiusura dei sistemi.
Con i portatili Apple delle ultime generazioni questo fenomeno è ancora più presente*, mentre nei sistemi Windows i portatili per video editing sono ancora in grado di comunicare facilmente con il mondo esterno.

Qualsiasi sia l’approccio usato, comunque, e sia nel caso che stiamo parlando di desktop che di portatili, ci troviamo ad avere a che fare con porte di vario genere che servono a collegare monitor, che servono a gestire sistemi di archiviazione, che servono a condividere dati… Le porte di un computer devono essere capite, perchè sono fondamentali per chi fa un uso professionale o anche solo serio di questi apparecchi.

Vediamo in breve quello che vi potete trovare di fronte quando osservate con più attenzione la vostra macchina.

*Sì, questo articolo serve anche per fare mente locale su che diavolo di scatolotto comprare per rendere produttivo il nuovo MacBook Air in arrivo e usare quelle due misere porte Thunderbolt che si ritrova.

Porte per monitor

Come detto nell’articolo sulla scelta dei monitor per video editing, uno schermo lo si sceglie in base ad una serie di caratteristiche, e quelle che ci interessano in questo contesto sono la risoluzione e la frequenza. Le porte che stiamo per elencare (sarebbero tantissime, facciamo una cernita) sono porte che usano standard diversi evolutisi negli anni, e quando ad esempio dovete decidere che cavo prendere per collegare il monitor al desktop avendo a disposizione una DisplayPort e una HDMI 2.0, dovete conoscerle. Ecco un elenco minimo:

  • HDMI 1.4: le porte HDMI sono le più comuni, vengono usate anche negli schermi televisivi, e lo standard 1.4 consente di trasmettere in 4K a 24 o 30Hz, e a 1080p a 120Hz
  • HDMI 2.0: per trasmissioni in 4K a 60Hz
  • HDMI 2.1: il più potente al momento, supporta risoluzioni fino al 10K a 120Hz con HDR e la trasmissione di segnale audio Dolby Atmos e DTS:X
A sinistra un cavo con terminale HDMI, a destra DisplayPort
A sinistra un cavo con terminale HDMI, a destra DisplayPort
  • DisplayPort 1.2: siamo più nel campo dei computer, qui. Questo standard supporta il 4K a 60Hz
  • DisplayPort 1.3: supporto per il 4K a 120Hz e l’8K a 30Hz
  • DisplayPort 1.4: supporto per l’8K a 60Hz e HDR
  • DisplayPort 2.0: con arrivo previsto a fine 2021, supporta 16K con HDR a 60Hz e 10K senza HDR a 80Hz

Standard più vecchi, ma che potete ancora trovare sui computer inizi 2000:

  • Questa foto farà balzare sulla sedia qualcuno. È una porta DVI, abbreviazione per Digital Visual Interface, ed è la porta che ha sostituito a inizi anni 2000 la porta VGA, che in effetti è durata abbastanza poco. Trasmette sia segnale analogico che digitale, e la risoluzione massima è uno strabiliante Full HD, in pratica i 1080p.
  • Porta VGA, sviluppata a fine anni ’80 e presente ancora su molti vecchi proiettori che circolano tranquillamente. Trasmette segnale analogico.

Esistono infine ingressi del computer che possono essere considerati universali, perchè sono in grado di trasmettere il segnale audio e video (USB e Thunderbolt, in particolare) ma ne parliamo appena più sotto, un attimo di pazienza.

Quando scegliete che tipo di porta utilizzare, dovete scegliere anche il cavo da comprare per collegare i due apparecchi: ricordate che è sempre l’anello debole di una catena a fare la velocità totale, quindi non ha senso spendere un sacco di soldi per un cavo di alto livello se avete uno standard piuttosto lento.

Porte dati e universali

C’è poi una categoria di porte che possiamo considerare ormai universali, e sono quelle che sempre più troviamo presenti come porte principali o addirittura uniche (vedere Apple, di cui abbiamo parlato in merito ai problemi di swap dei MacBook) perchè sempre più diventano in grado di veicolare dati, di connettersi a periferiche di vario genere, addirittura di funzionare da porte per l’alimentazione.
Le due grosse famiglie sono USB e Thunderbolt, con una convergenza di forme nelle ultime versioni che sembra rendere più confuse le cose. Ma non è così difficile, vediamo un elenco:

  • USB-A 2.0: partiamo dallo standard più comune su tanti vecchi computer, introdotto nel 2000 e con velocità di trasferimento fino a 480Mbps. Va bene per mouse e tastiere, non per monitor. È la classica porta rettangolare (foto sotto)
  • USB-A 3.0: stesso discorso di sopra, è retrocompatibile con cavi pensati per lo standard precedente, è stata introdotta nel 2008 ed è molto più veloce: 5Gbps. Questo significa che va bene per un disco esterno medio, e pure per un SSD se non abbiamo enormi pretese
Come distinguere USB-A 2.0 e 3.0? A volte siamo fortunati, queste ultime sono con il piedino interno blu, ma non è sempre così
  • USB-C: un tipo di USB più moderno, la forma è diversa dalla USB-A (sì, la lettera indica la forma, in questo tipo di porte) ed è ancora più veloce. Il più comune tipo di USB-C è il 3.1, che raggiunge una velocità massima di 10Gbps, quindi due volte più veloce della più veloce porta USB-A.
    Come mostrato in questa immagine, molti tipi di dispositivo diverso usano porta con formato USB-C, dagli smartphone, ai tablet, ai computer portatili e pure molte camere… Questo perchè questo tipo di porta è molto versatile: si può usare per il trasferimento di corrente ai dispositivi, così come di grandi moli di dati. L’abbiamo detto sopra, la miniaturizzazione porterà probabilmente – su computer per uso non professionale, almeno per il momento – a privilegiare poche porte universali, e le USB di tipo C sono delle ottime candidate

  • Thunderbolt 1 e 2: le porte Thunderbolt sono spesso caratterizzate dal simbolo del fulmine con la freccia. Quella che vedete è la prima iterazione di questo standard, a dire il vero oggi meno usata in ambito consumer. Si tratta di porte con lo stesso formato, e che riescono a trasferire 10 e 20 Gbps al secondo di dati, rispettivamente. La novità interessante di questo tipo di porte è che permettono il collegamento a cascata di diversi dispositivi, posizionando un eventuale monitor come ultimo anello della catena se non ha la possibilità di continuarla. Thunderbolt può essere usato anche con cavi di lunghezza fino a 30 metri, ovviamente devono essere cavi ottici con tecnologie costruttive abbastanza precise e complesse
  • Thunderbolt 3 e 4: e arriviamo al meglio del meglio al momento. La forma è uguale a quella delle porte USB-C, quindi non vi facciamo vedere le foto, ma cambia la sostanza: le porte Thunderbolt 3 (su Mac) e Thunderbolt 4 (anche su Windows) sono in grado di raggiungere velocità di trasferimento di 40Gbps, cosa che permette ad esempio di creare attorno a queste porte degli hub – i famosi dongle multifunzione che fanno tanto ridere – che riescono anche a veicolare corrente fino a 100W in un senso o nell’altro, così che dalla stessa porta si possono caricare altri dispositivi o ricevere carica per il dispositivo stesso. In linea di massima possiamo assimilare Thunderbolt 3 e 4 (quest’ultimo nuovissimo, annunciato a fine 2020) con USB 4 che però arriva a 20 Gbps e supporta un solo monitor 4K. Caratteristica particolare di Thunderbolt 4 è che può supportare hub con fino a 4 porte Thunderbolt indipendenti, in una inception di porte in realtà piuttosto utile

Bene, con questa breve trattazione delle porte per computer abbiamo finito. Abbiamo incluso solo le più comuni, e quelle che in qualche modo potete trovare più facilmente sulla vostra macchina, ma ce ne sono tante di più tra relitti del passato e porte specialistiche. Se volete ne possiamo parlare nei commenti ed esplorare le altre opzioni. Ah, e se abbiamo dimenticato qualcosa fatecelo sapere!

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