Registrare in formato RAW: l’ultima frontiera?

Per ora il formato di registrazione RAW non è ancora disponibile per le videoreflex e mirrorless di cui ci interessiamo, ma potrebbe diventarlo in futuro. Prepariamoci provando a capire il RAW e la sua utilità.

RAW come crudo, come manipolabile

Quando qualcosa è crudo può diventare praticamente tutto: un pezzo di carne può trasformarsi in un arrosto, un brasato, una bistecca…
La metafora è valida fino a un certo punto, ma funziona più o meno così con il video.

Se abbiamo un file RAW abbiamo molto più margine di manovra che con un file già compresso e manipolato dagli algoritmi della macchina da cui viene prodotto, e questo ha alcuni vantaggi importanti soprattutto in postproduzione.

 

Che cos’è il RAW

Chi fa anche fotografia avrà sicuramente una comprensione migliore del termine e riuscirà ad entrare meglio nell’ordine di idee sottostanti al formato RAW.
Per i videomaker, invece, può essere utile fare un nome: RED ONE.
Questa videocamera ha rappresentato in qualche modo una rivoluzione in ambito video, perchè è stata tra le prime, se non la prima, a proporre la risoluzione 4K per produzioni non mastodontiche. Usata per molti film è stata davvero un passo avanti enorme nell’industria cinematografica. Ed è stata anche la prima a sdoganare il concetto di RAW.

Ma cos’è il RAW, in fine dei conti? Detta in modo semplice, il RAW è il file prima che ad esso venga applicata una qualsiasi compressione e correzione, e anche prima che sia visualizzabile su un qualsiasi schermo.
Ogni fotosito del sensore, cioè ogni elemento che viene colpito dalla luce, può registrare l’informazione rendendo un valore, che è in genere rosso, verde o blu (il famoso RGB, giusto?). Ciascun valore viene immagazzinato ed accoppiato ad un valore di luminosità, e il RAW è proprio questo: la registrazione di tutti i valori di questo tipo provenienti da ciascun fotosito del sensore.

Ecco come si comportano i fotositi

Un file RAW è molto malleabile, come dicevamo, e non ha in sè alcun tipo di correzione colore o bilanciamento del bianco. E nemmeno aggiustamenti per quanto riguarda i valori di ISO che impostiamo in macchina.

Il RAW è completamente non compresso?

In realtà no: praticamente qualsiasi videocamera che registri in RAW lo comprime in parte, anche se la compressione è lossless (ovvero senza grandi perdite di informazione).

 

Il RAW riguarda solo le videocamere professionali?
Ancora una volta no: anche le varie Sony a6500 e Panasonic GH5, tanto per fare un paio di nomi, hanno una fase del processo di registrazione in cui il file è RAW. Solo le videocamere altamente professionali però possono dare come output un file RAW. Almeno al momento.


 

Perchè parliamo di questo argomento? Perchè è importante per capire tutto il resto, dal LOG in poi. Ma aspettate i prossimi post per comprendere meglio la questione.

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