A prima vista la Sony ZV-1 potrebbe sembrare una banale aggiunta alla linea di camere compatte RX100 di Sony, ma c’è molto di più e non parliamo solo delle sue possibilità nell’ambito del vlogging.
Si tratta infatti di una macchina che è stata subito presentata come la migliore fotocamera per vlogger (a proposito: ecco la nostra classifica delle migliori camere per vlog) dalla stessa Sony, ma in linea di massima possiamo dire che questa Sony ZV-1 è uno strumento interessante per chi fa video a tuttotondo, in particolare per chi si dedica al documentario e ha bisogno di una camera piccola e non vistosa ma in grado di fare un discreto lavoro in tante condizioni diverse.
Insomma, non è ancora ufficialmente uscita ma rischia già di diventare una delle nostre preferite, perché sembra sia pensata bene, per svolgere il suo compito senza stupire con effetti speciali (a volte inutili). Vediamo meglio quali sono gli aspetti di questa camera che ci piacciono di più.
Caratteristiche tecniche di Sony ZV-1
Dal punto di vista tecnico la ZV-1 riprende molte delle soluzioni già sviluppate per due compatte di casa Sony: la RX100 V e la RX100 VII. Anche il corpo è molto simile, con alcune notevoli differenze: manca un mirino pop-up, sostituito dallo schermo, e lo schermo stesso può finalmente ruotare di 180° lateralmente alla camera, con una soluzione adottata da case come Canon e Panasonic che è molto comoda.
La scelta di eliminare il mirino è dovuta al meccanismo per il microfono incorporato, altra soluzione interessante che Sony ha deciso di portare avanti per creare una vera camera da vlog.
Ma ecco qualche informazione schematica:
- risoluzione 5472 x 3648 per 20MP
- sensore da 1 pollice
- tipologia del sensore: BSI-CMOS
- ISO da 125 a 12800
- Filtro ND integrato
- Obiettivo 24-70mm equiv., f/1.8-2.8
- Schermo posteriore da 3 pollici a 921600 punti
- Formati video: MPEG-4, AVCHD, XAVC S
- Schede di memoria supportate: SD/ SDHC/SDXC, Memory Stick Pro Duo/ Pro-HG Duo
- Dimensioni 105 x 60 x 44 mm
- Peso 294g
A parte i semplici numeri ci sono alcuni piccoli o grandi aspetti da considerare in questa Sony ZV-1 che ce la fanno sembrare un’ottima camera per vlog. Vediamoli assieme.
I trucchi della ZV-1 per i vlogger
Parliamo in generale di aspetti che su molte macchine sono presenti, ma su una compatta di questo genere, e tutte assieme, sono una novità almeno per quel che riguarda Sony. In più alcune di queste caratteristiche riprendono delle funzioni presenti su smartphone di fascia alta: apparecchi che sempre più vengono usati da chi fa video per i social e che probabilmente Sony ha voluto includere nella ZV-1 per attirare questo tipo di utenza offrendo una maggior maneggevolezza e una qualità di immagine più elevata.
Modalità product showcase
Una novità molto interessante all’interno delle opzioni per l’autofocus è quella della modalità product showcase. Avete presente quelle recensioni alla scrivania, in cui ci sono il presentatore e l’oggetto presentato nella stessa inquadratura? Ecco, sulla Sony ZV-1 esiste una modalità di messa a fuoco automatica che bypassa il riconoscimento facciale e anzi fa sì che la macchina eviti di mettere a fuoco i volti, concentrandosi invece sugli oggetti.
Molto intelligente per chi fa questo tipo di riprese, e molto semplice da attivare perché collegata al tasto C2 direttamente sul corpo della macchina: non bisogna quindi andare a cercarsela tra i menu.
Sfocatura dello sfondo
Altra funzionalità interessante, che in questo caso riprende l’idea presente su molti smartphone, è quella che prevede una sfocatura accentuata dello sfondo.
Qui però non abbiamo una tecnologia implementata tramite software, quindi una simulazione, ma una serie di opzioni in cui si combina l’uso del filtro ND incorporato con l’apertura del diaframma, tenuto sempre più aperto possibile, e degli ISO.
Se non siete dei maghi dell’uso del diaframma semplicemente schiacciate il tasto C1 e la macchina entra in questa modalità che concentra l’attenzione sul soggetto inquadrato. È una funzione molto utile per riprese non ragionate, perché invece di agire su tre impostazioni si schiaccia un tasto e si va.
Face AF sulla Sony ZV-1
Sony è stata una delle prime case a puntare forte sulla capacità delle sue camere di riconoscere i volti e di mantenere la messa a fuoco su di essi. Il meccanismo implicato usa varie tecnologie, e di base è in grado di riconoscere gli occhi di una persona e le forme del volto. Ma cosa succede se una persona si gira? Il fuoco si perde e l’AF si muove qua e là per trovare un nuovo punto da seguire.
Con la Sony ZV-1 questo non dovrebbe succedere: anche se ti giri mentre ti stai riprendendo (o stai riprendendo un’altra persona, se è per questo) il sistema di messa a fuoco basato sul riconoscimento facciale è in grado di rimanere sulla forma del volto ed evitare quel fastidioso avanti-e-indietro della messa a fuoco quando la macchina “non ci capisce più niente”.
Anche qui la semplicità la fa da padrona: come in tutti gli ultimi prodotti Sony basta toccare un punto dello schermo con il dito e se questo punto è un viso, semplicemente la macchina lo riconosce e lo segue nel modo detto sopra.
Esposizione corretta sui volti
Oltre a questo la Sony ZV-1 ha una modalità di esposizione automatica che non considera il contesto in cui ci si trova, ma regola l’esposizione in modo che i volti siano esposti correttamente, sia che lo sfondo sia estremamente chiaro che estremamente scuro.
In modalità standard inoltre pare siano stati modificati i profili colore per dare tonalità della pelle più realistiche, cosa su cui Sony in effetti ha fatto sempre un po’ peggio di Canon, ad esempio. Non che non si possano ottenere buoni risultati in termini di resa dei toni del volto, ma a volte bisogna lavorarci sopra in post produzione.
Piccoli (grandi) difetti della Sony ZV-1
Naturalmente nessuna macchina è perfetta, e nemmeno questa lo è. Non parliamo qui dei limiti dovuti all’ergonomia di una camera così piccola, o alle caratteristiche di un sensore da un solo pollice. No, ci riferiamo a delle mancanze con cui si deve fare i conti. Vediamole.
Manca innanzitutto il jack per le cuffie! Se ci leggete sapete quanto riteniamo spiacevole questa mancanza… C’è da dire che se usate questa macchina per come è pensata, potreste non sentirne il bisogno: in fondo è una macchinetta veloce da usare senza troppi fronzoli, e se non si rompe niente il microfono dovreste poterlo usare abbastanza bene. Tra l’altro abbiamo sentito un paio di audio registrati con la tecnologia di riduzione del rumore, e questa funziona molto bene.
Decisamente meno importante il fatto che c’è un USB 2.0. Ancora? Non è una cosa così importante, ma dà fastidio.
Quello che forse manca di più è un grandangolo super: si arriva ai 24mm minimo, e questo significa che per usare bene la ZV-1 e riprendersi si deve allungare il braccio e magari usare un supporto per allontanare ulteriormente la camera. Se poi pensiamo che in 4K e con stabilizzazione attiva c’è un leggero crop…
Forse Sony non poteva fare di meglio, forse ci sono dei limiti tecnici di dimensioni dell’obiettivo. Ma questo è un aspetto che potrebbe risultare deludente.
E poi la questione della durata di registrazione, che è abbastanza complessa: in pratica la Sony ZV-1 esce di casa con un limite di 5 minuti di registrazione continua. Non lo riteniamo però un vero e proprio limite per gli usi per cui è pensata, e poi è possibile bypassare questo limite semplicemente decidendolo nel menu: si dice alla macchina di non autolimitarsi e si può registrare finché la scheda di memoria non si esaurisce.
Potrebbe esserci un problema di surriscaldamento? A quanto pare no, alcuni recensori USA l’hanno usata per un’ora senza problemi.
Infine lo schermo: Sony ci aveva illuso, ma lo schermo non è completamente ribaltabile. Per essere precisi si ruota fino a 176°, e questo è un altro aspetto poco importante ma leggermente fastidioso. Perché Sony, perché?