Un look cinematografico con le LUT

Cominciamo con questo post a parlare di look cinematografico, un argomento che interessa moltissimi, una specie di sacro Graal che in tanti cercano di raggiungere ma spesso non hanno ben chiaro cosa sia.
In questa prima puntata parliamo di LUT, ovvero Look Up Tables, e di come possono essere molto utili a migliorare il nostro girato con pochi semplici tocchi.

Cosa sono le LUT?

Le LUT sono un aiuto molto importante per modificare il risultato finale di una ripresa video: sono in sostanza dei settaggi applicabili al girato che attribuiscono ad esso tonalità particolari modificando colore per colore, pixel per pixel, di un’immagine digitale.
No film school spiega molto bene il concetto con una semplice equazione matematica:

Aiuta pensare alle LUT come a un problema matematico: R = S+L, dove R è il risultato che si vuole ottenere, S è la fonte di dati (nel nostro caso l’immagine così com’è quando esce dalla videocamera), L la LUT o il fattore differenziale che fa partire dalla fonte per arrivare al risultato finale

In qualche modo applicare una LUT a un filmato significa sommare un coefficiente specifico a ogni singolo punto dell’immagine, variando così il colore e di conseguenza l’atmosfera della ripresa.
Per andare ancora più sul semplice una LUT è una sorta di filtro che si applica via software all’immagine e che sostituisce un verde chiaro smorto con un verde acido (per fare un esempio), uno specifico giallo chiaro con un giallo più scuro o ancora più chiaro e luminoso, e così via, a seconda del look che vogliamo dare alla nostra immagine.
Esistono moltissime LUT sviluppate da ottimi professionisti della correzione colore, e ognuno può realizzare la propria per ottenere i risultati che preferisce, ed esistono LUT più efficaci di altre nel dare il look cinematografico che in tanti cercano.

Come si applica una LUT

In teoria è tutto molto semplice: i comuni programmi di postproduzione come Final Cut o Premiere hanno al loro interno delle LUT abbastanza efficaci e ce ne sono di altre facilmente reperibili in rete (poi vi parleremo delle nostre preferite, gratuite o disponibili a pagamento su vari siti) e basta applicarle al proprio girato per ottenere in tempo reale il risultato che sono in grado di dare; questo è un post molto ben fatto che spiega il processo in maniera semplice, con immagini.
Ma nella pratica le cose cambiano leggermente. Innanzitutto le LUT funzionano al massimo delle loro potenzialità quando sono applicate su file che si definiscono in gergo tecnico “flat”, ovvero non troppo contrastate e con una densità di colore non troppo elevata, e danno il meglio se il file di partenza è abbastanza ricco: meglio file in formato RAW o log.
Inoltre immagini provenienti da due videocamere diverse risulteranno punti di partenza diversi per l’applicazione di una LUT, e lo stesso si potrà dire di filmati girati con la stessa videocamera ma con obiettivi diversi (in questo caso la differenza non è grandissima) o in condizioni di luce molto differenti (e invece qui la differenza potrebbe essere enorme), oppure ancora con settaggi diversi: ad esempio una macchina settata a bassi ISO reagisce alla luce in maniera diversa rispetto alla stessa identica macchina settata a 1600ISO, e ultimamente con le possibilità offerte dalle ultime videoreflex si tende a non stare troppo attenti a questo aspetto in fase di ripresa.
Per applicare correttamente la LUT scelta a file di provenienza diversa bisognerà quindi lavorare a monte: si dovrà cioè fare in modo che i file siano il più possibile simili tra loro a livello di contrasto, di tonalità e di densità del colore, agendo sia in fase di ripresa che nella prima fase della postproduzione.

Le migliori LUT gratuite e non

È veramente facile perdersi in questo mondo, cercare in giro mille LUT diverse e poi non sapere quale applicare. Vi consigliamo di scegliere uno dei tanti pacchetti disponibili e di imparare a conoscerlo bene, in modo da avere un’idea della LUT migliore da applicare in occasioni specifiche.
Per rimanere concreti vi suggeriamo un paio di pacchetti tra quelli che preferiamo:

questo pacchetto di 25 LUTs è geniale, a nostro modesto parere, e copre alla grande moltissime esigenze. Il costo è basso, potete usarlo per farci un po’ di tutto e nella pagina che abbiamo linkato ci sono anche le istruzioni per usare le LUT con i principali programmi di editing video.
BONUS: ci sono 3 LUT molto belle offerte gratuitamente, e vale la pena di cominciare scaricando anche solo quelle per poi lasciarsi ingolosire e passare al resto

M31 Cinema LUT: se volete il look cinematografico potete andare tranquillamente qui e non proseguire troppo oltre. Anche in questo caso il costo è basso, la qualità alta e la possibilità di scelta molto ampia

E poi c’è Magic Bullet Look

Magic Bullet non è solo una serie di LUT ma molto di più: si tratta di una suite di plugin utilizzabile per modificare e creare LUT di ogni genere, con le personalizzazioni più disparate. Il costo è più elevato, ma una volta comprato questo non avrete bisogno di altro.
Lo potete trovare qui.

Per concludere, vi lasciamo con un video sui LUTs spiegati in maniera semplice e divertente da quei matti di Film Riot:

Volete sapere di più sull’argomento e avvicinarvi all’effetto cinema? Abbiamo scritto un altro post che parla del frame rate per il look cinematografico.

 

4 Comments:

  1. Articolo ben spiegato, come tutto il resto del sito!!

    O
    T
    T
    I
    M
    O

    LAVORO!!!!

    • Grazie mille Carlo, troppo buono 🙂
      E se hai altre curiosità riguardo le LUT o altri argomenti del genere scrivici pure, spesso cerchiamo di mettere assieme qualche articolo sui temi che ci suggerite voi!

  2. Grazie dell’infarinatura. Nonostante tantissime prove non sono mai però riuscito neppure ad avvicinarmi ai lavori di FilmRiot o, restando in Italia, Yuri Palma. Quest’ultimo in un commento su un suo video ha detto che PARTE da una Lut ma poi usa maschere e ci lavora molto. ma non ha mai pubblicato un tutorial. C’è qualcosa in giro? Perchè davvero fra quello che riesco a fare e quello che viene a loro c’è un abisso

    • Ciao Alberto, in fin dei conti si tratta di sperimentare molto usando le giuste procedure in base al software che usi. Ci sono alcuni canali su YouTube che mostrano esempi di grading (uno che potresti guardare è quello di Aram K, ad esempio) ma la cosa migliore è prendere un manuale per DaVinci Resolve – se vuoi usare quello per il gradino – studiartelo e poi cominciare a sperimentare.

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